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Le convenzioni UNESCO sono trattati internazionali adottati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura ed hanno lo scopo di proteggere il patrimonio culturale e naturale del mondo e di promuovere la cooperazione internazionale.
La Convenzione del 2003 si concentra principalmente sulla salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, mentre la successiva Convenzione del 2005 ha un focus più ampio includendo la protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, come la musica, la danza, l'arte, la letteratura, i film e i programmi televisivi, attraverso misure legislative, economiche, culturali e sociali.
In sintesi, il patrimonio culturale è legato alle tradizioni, alla cultura e alla storia di una comunità, mentre il patrimonio naturale è legato alla conservazione dell'ambiente naturale e della biodiversità. Le convenzioni UNESCO mirano a proteggere e preservare questi aspetti della nostra eredità per le future generazioni.
Si dà merito di porre l'accento sull'importanza della diversità culturale come fattore di sviluppo sostenibile e come elemento chiave per la pace, la stabilità e la cooperazione internazionale.
Le Eredità Immateriali sono fragili a causa della loro transitorietà e dei fattori che le minacciano, come le migrazioni, la fuga dalle zone rurali e la conseguente perdita delle tradizioni, l'impatto dei mezzi di comunicazione di massa, la conformazione espressiva e la globalizzazione che agisce come forza di omogeneizzazione culturale.
Per quanto l'UNESCO abbia recentemente concentrato le sue iniziative sulla salvaguardia e valorizzazione delle Eredità Immateriali dell'Umanità, in Italia non esistono ancora regolamenti specifici per proteggerle. Pertanto, la salvaguardia e valorizzazione di queste Eredità Immateriali sono state trascurate, causando un significativo ritardo rispetto alle politiche culturali a livello internazionale e agli obiettivi dell'UNESCO. La Convenzione già citata del 2003 aveva infatti previsto e auspicato non solo una promozione e organizzazione delle Eredità Immateriali, ma anche misure per proteggerle e preservarle.
Per dare una risposta a tali considerazioni, l'Assessorato Regionale dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione ha istituito, con il D.A. n. 77 del 26 luglio 2005, il Registro delle Eredità Immateriali (REI) e il Programma Regionale delle Eredità Immateriali. La Regione Sicilia ha avviato le azioni necessarie per identificare e registrare le proprie eredità culturali grazie al REI. Questo ha contribuito alla salvaguardia delle eredità culturali, con particolare attenzione a quelle a rischio di scomparsa o alterazione, e alla loro adeguata promozione e fruizione, grazie al Programma Regionale delle Eredità Immateriali. Comprende antiche tradizioni e anche soggetti viventi che vengono trasmessi oralmente di generazione in generazione, anche se non sono sempre formalmente documentati in forma scritta.